lunedì 29 settembre 2014

A tutta UVA



L’uva è il frutto simbolo dell’autunno, racchiude nel suo contenuto zuccherino tutto il sole della stagione calda. Ma è anche un forziere di principi attivi utili al nostro corpo per affrontare la ripresa lavorativa o scolastica.
L’ uva, un vero concentrato di sostanze preziose che regalano benessere.

I contenuti preziosi dell’uva
L’ uva è molto ricca di zuccheri quali il glucosio; contiene inoltre acidi organici, sali minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, manganese, magnesio, iodio, silicio, cloro, arsenico), vitamine A, del gruppo B e C, tannini (nella buccia), polifenoli. Occorre però ricordare che la composizione e il gusto dell’ uva variano molto secondo la zona di produzione, le condizioni climatiche e la varietà.
L’uva in cucina
Si consuma come frutto fresco, in macedonia o ridotta in succo; con l’uva fresca molto matura si prepara il vincotto, mosto stracotto fino a diventare dolcissimo, utilizzato per preparare alcuni dolci tradizionali. Dai semi (vinaccioli) del’ uva si ricava un olio ricco di acidi grassi benefici per la salute se usato a crudo. L’uva passa, detta anche uvetta, ritempra la memoria e tonifica ossa e cartilagini.
Proprietà salutari
È indicata in caso di anemia e affaticamento, uricemia e gotta, artrite, vene varicose, iperazotemia, malattie della pelle. L’ uva ha proprietà antiossidanti e anticancro, dovute soprattutto al contenuto di polifenoli e di resveratrolo, presente nella buccia dell’ uva nera; ha inoltre proprietà antivirali, grazie al contenuto di acido tannico e di fenolo, in grado di contrastare il virus dell’herpes simplex (applicazioni di succo d’ uva o di mosto sulle labbra affette da herpes ne velocizzano la guarigione).
Utile in caso di stitichezza
Gli acini ridotti in puré, applicati sulla pelle di viso e collo, hanno un’azione astringente e rivitalizzante.
Chi soffre di disturbi digestivi, dovrebbe mangiare gli acini d’ uva senza buccia e semi. Deve essere consumata con moderazione in caso di diabete e obesità.
L’ampeloterapia: la cura dell’uva disintossicante e ringiovanente
La cura dell’ uva, detta ampeloterapia (dal greco ámpelos, vite), consiste nel consumare uva delle varietà da vino e ben matura, come unico alimento giornaliero. Per ottenere i migliori risultati, bisognerebbe recarsi nei luoghi di raccolta dell’ uva e utilizzarla senza le manipolazioni a cui viene sottoposta prima di essere posta in commercio. Si inizia con un consumo giornaliero di 0,5 kg e si arriva fino a 2-2,5 kg al giorno, secondo il grado di tolleranza. Il periodo di tempo consigliato è di 2-3 giorni.
L’uva rossa, un vero toccasana
È in arrivo l’autunno, la stagione in cui si dovrebbero mettere in campo “grandi pulizie” a favore della nostra salute. Proprio l’uva è l’ingrediente principale di un integratore che vi voglio proporre, dotato di specifiche proprietà disintossicanti, drenanti e antinfiammatorie: il succo d’uva, infatti, è una miniera di resveratrolo, un potente antiossidante naturale contenuto nella buccia degli acini (come nel vino rosso) che riduce la formazione di radicali liberi e impedisce l’ossidazione del colesterolo cattivo. Recenti ricerche ne confermerebbero anche la capacità di frenare la proliferazione delle cellule cancerose, in particolare nei casi di tumore al seno, grazie alle sue proprietà immunostimolanti e antinfiammatorie.

sabato 27 settembre 2014

Pranzo al lavoro: noia o divertimento?

Ricette veloci da preparare e buone anche il giorno dopo, con un passaggio nel fornetto per scaldare, per un pranzo sano e goloso:

Spezzatino ai pinoli

spezzatino di vitello kg 1
- zucchine a rondelle g 600
- pinoli g 40 (potete usare anche le noci)
- paprica dolce
- aglio
- brodo vegetale
- olio extravergine
- sale
- pepe

Condite lo spezzatino con abbondante paprica dolce, mentre se volte un gusto più deciso usate la paprika piccante ma questa volta non esagerate.
Rosolate in una casseruola, a fuoco vivo, con un velo d'olio, se volete mantenere la carne più morbida usate una nocina di burro. Togliete la carne, aggiungete un filo d'olio nel fondo di cottura e trifolatevi le zucchine con uno spicchio d'aglio e i pinoli. Unite nuovamente lo spezzatino e, appena il tutto riprende a sfrigolare, bagnate con g 300 di brodo; salate, pepate e fate stufare per circa un'ora: alla fine la carne dovrà essere tenera e lo spezzatino piuttosto asciutto

Insalata di riso o pasta e verdure

-pomodori
- riso g 250
- cipollotto mondato
- zucchine 
- peperoni
- pinoli
- olive snocciolate
- basilico
- olio extravergine
- sale
- pepe

Tostate il riso in un velo d'olio, copritelo con mezzo litro d'acqua, salatelo e fatelo cuocere, senza mescolare, finché l'acqua sarà stata assorbita. Oppure cuocete la pasta mantenendola al dente.
Ungete d'olio la zucchina a fette, la falda di peperone e il cipollotto tagliato a metà per il lungo; grigliate le verdure, quindi riducetele a dadini da mescolare con il riso cotto, 2 cucchiaiate d'olio, sale e pepe. Condite con una salsa ottenuta tritando le olive, i pinoli e abbondante basilico, il tutto stemperato con 4 cucchiaiate d'olio e una di acqua

mercoledì 10 settembre 2014

Vino novello usi e costumi



Il vino novello è una tipologia di vino che si ottiene con il metodo di vinificazione della macerazione carbonica e si distingue ddagli altri vini in quanto manca il processo di invecchiamento prima dell’immissione nel mercato.
Possiede caratteristiche olfattive particolari, presenta un colore particolarmente vivo, con tonalità che ricordano il porpora e un gusto dove predomina la freschezza degli aromi.
La tecnica della macerazione carbonica con cui è prodotto consiste nel mettere grappoli di uva interi, intatti, non diraspati, per un tempo variabile da qualche ora a più giorni, dentro un serbatoio ermetico saturo di anidride carbonica.
Lo schiacciamento progressivo dell’uva sotto il proprio peso, facilitato dall’indebolimento della buccia, libera gradualmente del liquido nel serbatoio.
Al termine di questa fermentazione si completa la pigiatura dell’uva e si lascia che l’eventuale residuo zuccherino venga trasformato in alcol in modo convenzionale.
Secondo le poitiche agricole il novello non può essere immesso sul mercato prima del 6 novembre di ogni anno e se ne consiglia un consumo nei primi sei mesi perché poco stabile.
Ottimo e tipico abbinamento è quello con le castagne, e in generale con gli alimenti a base di farina di castagne, come necci e castagnaccio.